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PRENDI UNA MAMMA DI CITTA’ E UN FAZZOLETTO DI TERRA

E’ nata quasi per gioco la mia proposta di creare insieme a mia mamma un orto urbano ‘alternativo’, con il metodo della Coltivazione Elementare che sto praticando da circa un anno: un po’ come sfida, un po’ come esperimento.

La sua risposta “Perché no, proviamo!” mi aveva lasciata sorpresa. Grata per l’avventura che avremmo vissuto insieme in primavera e senza perdere tempo, già nei giorni seguenti cominciamo a preparare tutto l’occorrente. E’ marzo ormai, è tempo di iniziare il nostro piccolo orto urbano elementare!

Sì, ma dove? La fortuna ci viene in soccorso: il Comune di Desio affida a mia mamma una graziosa porzione all’interno del progetto “Orti Condivisi” della città, proprio vicino a casa, tanto da poterci arrivare in bici e lasciare così la macchina a casa. Lotto n. 42, primo viale a sinistra, proprio accanto allo storico “Orto del signor Gianni”: ortista da una vita, qui è considerato un vero guru da tutti coloro che desiderano ‘ortaggi divini’. É questo lo spazio assegnato: 100 metri quadrati pieni di speranze e potenzialità.

Un piccolo orto urbano vicino a casa

Il piccolo orto urbano “Mamma che Orto” prima di iniziare a stendere la pacciamatura: un fazzoletto di terra messo a disposizione dal Comune di Desio per il progetto “Orti Condivisi”.

COLTIVO, CUCINO, MANGIO: TUTTO SOLO BIO

Dopo anni di supermercati e cibo industriale, il desiderio di mia mamma è di iniziare a coltivare ortaggi sani, freschi, biologici e a km zero, curati dal seme alla pianta con le proprie mani, seguendo la stagionalità e i giusti ritmi; lo scopo è raggiungere l’autosufficienza alimentare della famiglia e mettere nel piatto verdure coltivate senza l’uso di sostanza chimiche. Tre persone in tutto, i 100 metri quadri che abbiamo saranno sufficienti.

Così, “dall’orto alla tavola” non è più il claim poco credibile di una delle tante marche di verdure industriali, ma la nuova realtà di una ‘famiglia normale’ che alle porte di Milano ha scelto di coltivare le proprie verdure, nonostante i ritmi della città, la mancanza di spazio e di tempo, la disponibilità e la comodità di tanti supermercati vicino.

Una filiera virtuosa che parte dalla terra sana e che arriva fino in cucina, dove mia mamma con esperienza e passione oggi trasforma gli ortaggi del suo orto in gustose ricette vegetariane. Con un grande vantaggio per la salute della sua famiglia, che ora sa quello che mangia; e anche per sé, perché passare tempo nell’orto è un modo antico e sempre efficace per curare anche noi stessi, nel fisico e nella mente.

L’ORTO DELLA MAMMA E’ SEMPRE PIU’ VERDE

Noi, quelli della Coltivazione Elementare, non utilizziamo sostanze chimiche, ma nemmeno zappe e altri strumenti per diserbare. Il ‘verde’ non è un nemico da combattere ma un alleato naturale per lasciare che all’interno del suolo la vita brulichi e resti in equilibrio. Con il disappunto degli ortisti confinanti, lasciamo che accanto agli ortaggi crescano le erbe spontanee e naturalmente l’erba.

Giusto per contenere un po’ la sua crescita, applichiamo la tecnica della pacciamatura, che si è rivelata efficace anche qui. Sul terreno inerbito, prima dei trapianti, stendiamo uno strato di 20 cm di fieno (non paglia) che un allevatore della zona ci ha gentilmente regalato. Senza rivoltare il terreno, senza alcuna lavorazione né fertilizzanti, nemmeno naturali: saranno i microrganismi già naturalmente presenti all’interno del suolo a fare tutto il lavoro, con l’aiuto della pacciamatura. 

Successivamente, trapiantiamo le piccole piantine dalla serra all’aiuola, scostando il fieno con le mani e creando una piccola buca della dimensione del panetto di terra con un bastone, il tutto seguito da una innaffiatura leggera finale per favorire l’attecchimento.

Gesti leggeri, intuitivi e piuttosto primitivi: li definirei meglio “elementari”.

UN’ESPERIENZA NATURALE E ISTINTIVA

Per mia mamma, che non ha mai seguito nemmeno un giardino ma che conosce il detto popolare per cui ‘l’orto vuole l’uomo morto’, scoprire la naturalezza di questo metodo è una sorpresa inaspettata e piacevole. La paura della fatica lascia spazio alla leggerezza del tempo che è volato ed alla fiducia per le piantine che cresceranno sane e rigogliose.

E’ interessante osservare come in modo intuitivo e senza alcuna conoscenza, i suoi gesti delicati siano proprio la cosa giusta da fare in quel momento e in quel punto: dentro ognuno di noi, sopravvive l’istinto naturale di procurarci il nostro cibo e di dialogare con le piante attraverso canali più sottili, quasi selvatici.

Il sole tramonta presto a marzo, e il pomeriggio ormai volge al termine. La creazione dell’orto con mia mamma è stata un’esperienza sorprendente ed estemporanea, al limite della semplicità più assoluta.

È per questo che consiglio a tutti di ripeterla, perché come tutte le cose naturali è meglio iniziare dalla pratica, senza teorie, senza attendere la situazione perfetta.

Fare un piccolo orto naturale anche in città è possibile e aiuta
a mantenersi in forma, nutrendosi
di cibo sano, biologico e senza inquinare.
A prova di mamma!

Margherita Russo
Margherita Russo

Autore Margherita Russo

Innamorata della Natura, ho scelto di mettere in pratica nella vita di tutti i giorni il rispetto per il Pianeta, seguendo stili di vita sani e sostenibili. Ho fondato il progetto "Natural Life" perché desidero condividere le mie esperienze con chi ama il contatto con la Natura. Mi piace andare alla ricerca di persone e luoghi che vanno verso il cambiamento e raccontare solo storie vere.

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